
Abbazia di San Gervasio di Bulgaria
L’abbazia di San Gervasio di Bulgaria, che svetta sulla riva sinistra del fiume Cesano appena fuori Mondolfo, è una delle chiese più antiche e affascinanti del territorio.
Posta lungo quella che in passato era una importante via commerciale, dove un tempo si trovava la stazione di posta tardo romana di Ad Pirum Filumeni, già introno al V-VI secolo doveva qui sorgere un luogo di culto paleocristiano, da cui partì probabilmente l’evangelizzazione della Valle del Cesano.
Alcuni secoli dopo si sviluppò la struttura romanica in buona parte osservabile ancora oggi, con l’impianto basilicale a tre navate e un interno fortemente rimaneggiato in epoca settecentesca.

Il riferimento alla Bulgaria si deve con ogni probabilità alla presenza nella zona, in epoca alto medievale, di popolazioni provenienti dall’est Europa.
La parte più suggestiva dell’abbazia è senza dubbio quella della cripta. Sorretta da una singola colonna in marmo cipollino è custodisce al suo interno il più grande sarcofago in stile ravennate delle Marche, che dovrebbe contenere, secondo la tradizione, le spoglie di San Gervasio, patrono fin dall’antichità della comunità di Mondolfo il cui culto fu diffuso da Sant’Ambrogio a partire del 386. Databile all’inizio del VI secolo, il sarcofago è decorato con soggetti che si rifanno all’iconografia della prima cristianità, come la croce, l’edera, il pavone e il labaro.