
Area archeologica e chiesa di S. Maria in Portuno
Non distante dal centro abitato di Corinaldo, lungo la valle del fiume Cesano, sorge, in una zona dall’importante valore storico e archeologico, l’antica chiesa di Santa Maria in Portuno.
In epoca romana l’area, vista la prossimità con un guado sul fiume Cesano, era interessata da una rilevante attività produttiva, che probabilmente prosegui nei secoli fino al periodo medievale. A partire dall’anno Mille si hanno poi testimonianze sulla presenza in loco di un grande monasterium, che nella documentazione dell’epoca è menzionato con il nome di S. Marie que dicitur in Portuno, per divenire poi, dal 1224, monastero della Madonna del Piano.

Già nel Seicento la chiesa era priva del monastero, ma non mancavano al suo interno pregevoli opere d’arte. Nel secolo successivo la struttura fu interessata da corposi lavori di restauro, con l’aggiunta del campanile e il rifacimento della facciata, che la portarono ad assumere le forme in buona parte ancora oggi osservabili.
Sviluppata secondo un’unica navata e con la presenza di vari elementi architettonici provenienti dal periodo romano, la chiesa di Santa Maria in Portuno è piuttosto semplice e povera di decorazioni. Sono però qui custoditi vari ex voto in legno e metallo e, soprattutto, una tela del pittore Claudio Ridolfi (1570 – 1644) raffigurante la Madonna ai piedi della Croce, posta al centro dell’abside.
Scavi condotti dall’Università di Bologna dipartimento di Archeologia in collaborazione con la Soprintendenza archeologica delle Marche hanno poi riportato alla luce varie testimonianze del passato romano e medievale di quest’area, che è possibile osservare lungo un percorso esterno alla chiesa, arricchito dall’ausilio di vari pannelli didattici, e da una piccola sala interna dove sono esposti oggetti e reperti di vario genere.