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Area archeologica i Pini di Sirolo

Se volete prendervi una pausa dalle splendide baie della riviera del Conero e passare una mattinata alternativa all’insegna della storia e dell’archeologia, vi consigliamo di visitare l’area archeologica I Pini.

Posizionata tra Sirolo e Numana – e comodamente raggiungibile – essa rappresenta una delle più importanti testimonianze della presenza della civiltà dei Piceni nel territorio, ed è ad oggi l’unico posto delle Marche in cui è possibile visitare un settore di necropoli picena.

Vi troverete infatti all’interno di un complesso tombale che gli archeologi datano indicativamente tra il VII e il VI sec. a.C., caratterizzato da una peculiare forma circolare. Tre circoli, di diversa grandezza, racchiudono le tombe di quello che con ogni probabilità doveva essere un gruppo familiare piceno di origine aristocratica. Dal cerchio più grande, che misura un diametro di circa quaranta metri, fu riportata alla luce la cosiddetta “Tomba della Regina” (di cui parleremo sotto), vero gioiello dell’area archeologica.

Ritrovamenti come questo, riconducibili al periodo piceno, non sono rari presso una zona che – in particolare la cittadina di Numana – può essere annoverata tra i principali punti di commercio dell’epoca.

Il rinvenimento di una necropoli, come quella de I Pini, può però dare dei riferimenti di grande utilità per la ricostruzione della storia del territorio e delle civiltà che lo influenzarono. I complessi funerari, infatti, rivestono un ruolo di primo piano sia per quel che riguarda l’analisi delle abitudini e degli stili di vita di determinati popoli, sia per la comprensione dei rapporti che essi intrattenevano con le altre civiltà.

Questo è possibile grazie allo studio delle varie tombe, ma anche – e soprattutto – all’indagine degli oggetti e degli strumenti che vengono rinvenuti al loro interno. E in tal senso l’area archeologica de I Pini può essere considerata come un vero e proprio tesoro. Basti pensare che soltanto all’interno della “Tomba della Regina” furono trovati oltre 1700 oggetti facenti parte del corredo della donna, oggi conservati perlopiù presso l’Antiquarium statale di Numana (che vi consigliamo vivamente di visitare nel caso voleste approfondire l’argomento).

La “Tomba della Regina”

Durante la visita dell’area archeologica la vostra attenzione sarà sicuramente attirata da quella che fu soprannominata “Tomba della Regina”. Si tratta – come detto – del reperto più importante e imponente dell’intero sito: una sepoltura, contraddistinta da tre diverse fosse a forma rettangolare, presso la quale furono ritrovati i resti di un corpo femminile (databile intorno al VI sec. a.C.) contornato da un ricchissimo corredo.

 

Quest’ultimo, con i suoi 1783 pezzi, tra cui alcuni di grande valore, certifica una posizione di rango elevato della donna all’interno della società picena, motivo per il quale la tomba è stata soprannominata “della Regina”.
La prima fossa fu concepita per accogliere il corpo della donna, sepolta assieme a due carri smontati (nello specifico una biga e un calesse) e collocati, in posizione leggermente rialzata, sopra la testa della defunta e sotto i suoi piedi.

 

All’interno della seconda fossa furono invece ritrovati una gran quantità di oggetti ed utensili relativi alla vita personale e domestica della “regina”. La terza ed ultima fossa conteneva invece le ossa di due mule.
Tra i reperti più preziosi spiccano senza dubbio i due carri, che sono oggi conservati – assieme a molti altri oggetti del corredo della “Tomba della Regina” – presso l’Antiquarium statale di Numana.

 

Perciò, se siete rimasti affascinati dalla visita dell’area archeologica de I Pini, il consiglio è quello di proseguire il vostro itinerario verso questo piccolo – ma curato – museo che si trova al centro del comune.

A cura di Giovanni Gobbi

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