
Basilica di San Venanzio
San Venanzio è il patrono di Camerino. Festeggiato qui ogni anno il 18 maggio, a lui è dedicata una delle opere artistico-architettoniche più affascinanti della città, la cui struttura originaria, di epoca trecentesca, andò interamente – o quasi – distrutta nel terremoto del 1799, per essere ricostruita nel corso del XIX secolo e inaugurata nel 1875.
L’imponente Basilica di San Venanzio sorgeva inizialmente al di fuori delle mura cittadine, che la inglobarono soltanto nel 1384, quando la cinta muraria fu rinnovata e allargata per volere di Giovanni I da Varano, signore di Camerino tra il 1384 e il 1385.

Dell’antico edificio, tra i pochi frammenti, resta il magnifico portale, che richiama l’estetica dello stile gotico, e che, arricchito con marmi, colonnine e fini bassorilievi, è considerato uno dei più affascinanti di tutte le Marche.
Il resto dell’esterno è invece sobrio e solenne e presenta, prima dell’ingresso alla chiesa, un colonnato sormontato da un ampio frontone, che sembra ricalcare l’architettura dei templi greci, secondo le caratteristiche del neoclassicismo, che all’epoca della ricostruzione della basilica ero lo stile architettonico più diffuso.
Lo stesso vale per l’interno della struttura, con una pianta a croce latina e tre navate divise da due ordini di colonne con capitelli corinzi.
Non mancano poi opere dal valore storico-artistico, su cui spicca la maestosa scultura in argento di San Venanzio, rappresentato come santo guerriero con ai piedi la sua corazza e nelle mani uno stendardo e la città di Camerino, realizzata da Tommaso Politi, uno dei maggiori maestri orafi del Settecento. All’interno dell’edificio è presente anche un piccolo museo dove sono raccolti manufatti e oggetti di arte sacra.
La Basilica di San Venanzio, grazie al fondamentale intervento di recupero della Fondazione Arvedi Buschini di Cremona, è stata riaperta dopo il tragico terremoto del 2016.