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Entroterra di Senigallia borghi da visitare e scoprire.

Nel cuore delle Marche, un’ambiente semplice costituito da una deliziosa campagna rurale curata da sempre da mani autentiche che lavorano nel rispettano delle tradizioni. Stiamo parlando dell’entroterra di Senigallia, i borghi da visitare che costellano queste meravigliose colline sono diversi, ognuno di essi caratterizzato da bellezze storiche, artistiche, paesaggistiche e tipicità enogastronomiche che hanno reso questa zona favolosa da vivere e da scoprire. Nell’entroterra di Senigallia i borghi per trascorrere le vacanze in relax sono affascinanti, accoglienti e tranquilli e sanno conquistare i turisti con una discreta e cordiale ospitalità.

Mondavio, in provincia di Pesaro Urbino dista poco più di una trentina di chilometri da Senigallia, sorge su un colle da cui si scorgono chiaramente i monti Catria e Nerone, tra le due vallate del fiume Metauro e Cesano. Il toponimo Mons Avium deriverebbe dal compiacimento di San Francesco che qui di passaggio avrebbe sottolineato la bellezza di questo luogo e la gran varietà di uccelli. Mondavio conobbe diversi domini tra cui i Malatesta e i Della Rovere mentre fu l’architetto di Francesco di Giorgio Martini a edificare la Rocca tra il 1482 e il 1492 che, non avendo mai subito assedi, è ancora oggi in ottimo stato. Molto interessanti da visitare anche la chiesa di San Francesco, edificata nel ‘200 ma rimaneggiata diverse volte fino al ’700, l’ex convento dei cappuccini e la collegiata dei Santi Pietro e Paterniano.

Corinaldo, salita agli onori della cronaca per aver dato i natali a santa Maria Goretti, si trova in provincia di Ancona e si presenta come uno splendido borgo medievale ottimamente conservato dove ad affascinare è la cinta muraria realizzata tra il XIV e il XV sec. intervallata da torri e bastioni e uno sperone merlato opera, probabilmente, dell’architetto Francesco di Giorgio Martini.

Scendendo leggermente verso sud troviamo, a punteggiare le colline dell’entroterra senigalliese, il borgo di Ostra Vetere, arroccato su piccoli altopiani dai quali si scorge il mare. Il paese, che fino al 1882 era conosciuto come Montenovo, si narra sia stato fondato da profughi della città romana di Ostra dopo l’invasione dei Goti del 409 d. C. ed è interessante da molti punti di vista. Da visitare la chiesa di Santa Lucia, la chiesa principale dedicata a Santa Maria della Piazza e il Museo civico parrocchiale Satelllico che conserva gli attrezzi per la produzione di prodotti agricoli e reperti di arte sacra locale.

Chiamato Montalbondo fino al 1881, oggi Ostra, è un delizioso borgo che conserva intatto il fascino del suo passato. Si possono osservare infatti la cinta muraria del periodo medievale che abbraccia le strette e tortuose vie del centro storico dove, nel punto focale si trova Piazza dei Martiri sulla quale si affacciano il Palazzo comunale e il Teatro La Vittoria.

Sulle fondamenta dell’antico Castrum Bevederis sorge oggi il piccolo borgo medievale di Belvedere Ostrense, adagiato sulle colline tra il Misa e l’Esino. Oltre all’assetto urbanistico tipicamente medievale cinto da mura, diversi sono i palazzi signorili degni d’interesse come il Palazzo del municipio una volta appartenuto ai nobili Balleani. Molto affascinati da visitare anche la chiesa medievale di San Paolo, ricostruita ed ampliata nei secoli successivi e la collegiata di Santa Maria della Misericordia edificata nel ‘400 e ricostruita in stile neoclassico.

L’incantevole borgo di San Marcello fu edificato intorno al ‘200 come colonia della città di Jesi, a questo periodo risalgono la cinta muraria e i caratteristici torrioni cilindrici o rettangolari. Interessanti gli edifici storici, tra cui Palazzo Marcelli e la Chiesa di Santa Maria del Rosario, mentre la zona, collinare, si presta a prelibatezze enologiche la cui fama richiama sempre più visitatori. Terra vinicola per eccellenza, qui nascono infatti vini eccezionali quali il Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Lacrima di Morro d’Alba che porta il nome del vicino borgo che più lo rappresenta: Morro d’Alba appunto. Quest’ultimo, posto tra Senigallia e Jesi è ormai famoso a livello nazionale e non solo per gli eccezionali vitigni che qui vengono coltivati con passione e saggezza. Ma questo antico borgo lungamente conteso dalle città vicine ha moltissimo da mostrare anche dal punto di vista storico e artistico. A testimoniare un passato fatto di lunghi assedi la cinta muraria a forma di pentagono irregolare e un camminamento coperto interno denominato “la scarpa” mentre molto interessante da visitare è il Museo “Utensilia” dedicato alla cultura mezzadrile.

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