
Cappelletti alla pesarese
I cappelletti sono una pasta all’uovo ripiena di carne macinata tipica della tradizione gastronomica romagnola e marchigiana. Ogni zona ha la sua variante e la preparazione, per quanto simile nel risultato finale, nasconde sempre qualche particolarità. Ma una cosa è certa: i cappelletti non vanno confusi con i tortellini!
La differenza principale tra le due paste ripiene sta nella dimensione – di solito i cappelletti sono più grandi rispetto ai tortellini – e nel metodo di chiusura, ma spesso è diverso anche lo spessore della pasta e, ovviamente, il territorio di provenienza.
Nella Marche i cappelletti sono una tradizione del periodo natalizio, il più delle volte protagonista principale del grande pranzo di Natale.

A Pesaro, una delle patrie di questa ricetta forse perché già in odor di Romagna, il cappelletto in brodo è una vera e propria istituzione, e se capitate in città non fatevi sfuggire l’occasione di provarli.
L’origine dei cappelletti si perde tra le pieghe della storia e tanti sono i possibili rimandi o riferimenti riconducibili a simili preparazioni individuati nel corso del tempo. Qualcuno vorrebbe individuare un “cappelletto primordiale” già in epoca romana, altri lo inquadrano al XIII secolo, mentre per molti il periodo di origine sarebbe il Cinquecento. La prima vera testimonianza sembra però risalire al 1811, quando l’allora prefetto di Forlì, in un rapporto sulle abitudini degli abitanti del suo territorio di competenza, parla di “una minestra di pasta col ripieno di ricotta che chiamasi cappelletti”.