
Castello Brancaleoni
La storia di Piobbico è strettamente legata a quella della famiglia Brancaleoni e del Castello che porta lo stesso nome, nei pressi del quale si è poi sviluppato questo antico borgo poco distante da Urbino.
La costruzione dell’edificio fortificato, pur non avendo attestazioni precise sulle sue origini, è fatta risalire intorno al XIII secolo, ma vari processi di trasformazione, formali e funzionali, lo interessarono fino al XVIII secolo circa.
Nacque infatti in un primo momento come vera e propria fortezza, assumendo però ben presto – agli inizi del Quattrocento – le caratteristiche del borgo fortificato, con case e altre strutture arroccate al suo interno, secondo un impianto urbanistico ancora visibile nella Piobbico di oggi.

Il cambiamento più netto si ebbe però soltanto nel secolo successivo, quando, venute meno le necessità difensive, alcuni discendenti della famiglia Brancaleoni intrapresero una serie di radicali lavori per trasformare il castello-fortezza in una elegante dimora rinascimentale, sul modello del Palazzo Ducale della vicina Urbino.
Il Conte Roberto si occupò delle principali modifiche strutturali ed architettoniche, secondo i canoni dell’estetica del periodo, mentre pochi decenni più tardi, con Antonio II, prese vita buona parte del progetto decorativo della rinnovata residenza, grazie al contributo di importanti artisti attivi perlopiù nel contesto urbinate, come ad esempio Federico Brandani.
Oggi il Castello gode di un rinnovato splendore grazie a recenti lavori di restauro ed ospita al suo interno, tra le altre cose, il Museo Civico Brancaleoni, dove è possibile ripercorrere e scoprire la storia di Piobbico e del suo territorio.
Cosa vedere
La struttura del Castello Brancaleoni è molto grande e tanti sono gli elementi al suo interno che meritano un’attenta osservazione.
Prendendo come riferimento l’alta torre dell’orologio si può passare attraverso l’elegante facciata di ingresso, che si apre su un cortile dove sono collocati due bei portali bugnati. Il primo porta alla Chiesa di San Carlo, mentre il secondo rappresenta la vera e propria entrata del Castello.
Lo scalone d’onore, raggiungibile superando l’omonimo cortile, sale fino alle stanze della dimora cinquecentesca, finemente decorate dalle mani di differenti artisti del periodo.
Celebre è la “Sala del Leon d’Oro”, così chiamata per lo stemma dei Brancaleoni in stucco dorato che si trova sulla volta della stanza. Qui si possono ammirare alcuni lavori del già citato Federico Brandani, importante scultore e stuccatore urbinate.
Altrettanto bella è la “Camera romana”, dove spiccano dipinti e stucchi che rappresentano scene appartenenti all’epoca romana appunto, oltre ad un affresco del 1574 che raffigura la famiglia del Conte Antonio II.
Menzioniamo infine la cosiddetta “Camera greca”, simile alla precedente, ma arricchita da opere che, come è facile intuire, si rifanno a tematiche legate al mondo greco.

Stemma famiglia Brancaleoni