
Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio
Questa chiesa, dedicata ai santi Vincenzo di Saragozza ed Anastasio il Persiano, rappresenta uno dei più antichi e affascinanti edifici sacri di Ascoli Piceno. Affacciata su Piazza Ventidio Basso, in epoca medievale importante sede del mercato manufatturiero della città, la chiesa presenta delle linee architettoniche che la rendono unica e particolare.
La sua edificazione, che seguì in un primo momento i dettami dello stile romanico, avvenne probabilmente tra il X e l’XI secolo, ma molto significativi furono i rimaneggiamenti gotici nei secoli successivi che si conclusero sul finire del Trecento.
La costruzione fu eretta al di sopra di un precedente tempietto cristiano ipogeo risalente al VI secolo, cripta dell’odierna chiesa e all’epoca luogo di battesimo da cui si riteneva sgorgare da una fonte – conosciuta come Pozzo di San Silvestro – dall’acqua miracolosa.

La più evidente particolarità della chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio sta sicuramente nella sua facciata, suddivisa da una serie di cornici che vanno a formare 64 riquadri dalla perfetta geometria. Questa singolare scelta stilistica sembra riprendere un certo tipo di architettura romanica sviluppatasi nel Centro Italia intorno al XII secolo, cui un celebre esempio è riscontrabile nel duomo di Assisi. Pregevole anche il portale di ingresso che impreziosisce la facciata. Decorato secondo un’iscrizione nel 1306, presenta alcune colonnine arricchite dalla presenza di vari soggetti scultorei, come motivi floreali ed animali. La lunetta al di sopra del portone custodisce invece le figure della Madonna con il Bambino e i dei due santi cui la chiesa è intitolata.
L’interno – suddiviso in tre navate da pilastri che formano archi a tutto sesto e con un soffitto recente a capriate in legno – povero di elementi decorativi, è contraddistinto da una elegante e solenne semplicità.
Suggestiva la già citata cripta dedicata a San Silvestro.