
Chiesa di San Martino
Quella di San Martino a Grottammare è una delle chiese più antiche della provincia di Ascoli Piceno. La sua fondazione si può datare con ogni probabilità tra l’VIII e il IX secolo ed è da attribuire ai monaci benedettini dell’abbazia di Farsa, anche se i primi documenti che attestano la presenza della struttura risalgono al X e XI secolo.
La chiesa fu edificata sui resti di una precedente struttura – di cui rimangono ancora alcuni ruderi di fronte all’odierna facciata –, identificata quasi certamente con un luogo di culto pagano, che secondo alcuni potrebbe essere quello di origine picena dedicato alla dea Cupra, anche se quest’ipotesi non è confermata con certezza da alcuna fonte. L’intitolazione a San Martino sembra invece ribadire la presenza di un tempio pagano nella zona, poiché il santo ebbe un ruolo importante nella proliferazione del primo cristianesimo.

Madonna del latte
Oggi la chiesa si presenta in modo semplice e austero, povera di elementi decorativi sia all’interno che all’esterno. Sulla facciata è possibile trovare solamente un sobrio rosone e un curioso frammento di piede sopra la porta d’ingresso, pezzo appartenuto probabilmente ad una più antica statua romana.
L’interno è invece diviso in tre navate e custodisce interessanti opere dal valore storico-artistico. Spiccano senza dubbio due affreschi: quello collocato sull’altare maggiore, che rappresenta la Crocifissione con Madonna, Papa e Santo Vescovo, la cui datazione è fatta risalire al XV-XVI secolo, e quello dedicato alla Madonna del latte, con ogni probabilità più antico del precedente e sottoposto di recente ad un accurato lavoro di restauro. Non mancano poi altri elementi decorativi e strutturali riconducibili al passato medievale della chiesa, che restituiscono all’edificio il fascino della sua storia secolare.