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Chiesa di Sant’Agostino

Quella di Sant’Agostino è una delle chiese più affascinanti di Pesaro, in particolare per alcuni suoi elementi unici e di notevole interesse.

Nel 1258 fu qui eretto, in stile romanico, un primo edificio sacro, affidato circa trent’anni più tardi alla cura degli Eremitani di Sant’Agostino. Notevoli modifiche furono fatte, grazie anche alla tutela dei Malatesta, allora signori della città, tra il finire del XIV e l’inizio del XV secolo, con aggiunte in stile gotico di cui oggi rimane in primis il pregevole portale.

Ulteriori e massici cambiamenti architettonici, che seguirono il gusto dell’epoca, si ebbero nel Settecento, portando alla riconsacrazione della chiesa l’8 settembre 1776.

 

La prima cosa a balzare all’occhio una volta arrivati di fronte alla chiesa di Sant’Agostino è senza dubbio il suo bellissimo portale, come detto uno degli elementi rimasti dal rimaneggiamento gotico della struttura. Realizzato in pietra bianca d’Istria e in marmo rosso di Verona, ai suoi lati sporgono due leoni – uno dei simboli malatestiani –, preceduti da una serie di decorazioni: tabernacoli che custodiscono varie sculture, bassorilievi e colonnine intarsiate.

All’interno i diversi altari della chiesa sono impreziositi da svariate opere d’arte. Oltre a vari dipinti, spicca il bellissimo coro in noce a tarsie pittoriche, capolavoro quattrocentesco realizzato in onore della signoria degli Sforza, dove è possibile osservare uno spaccato di quella che doveva essere la Pesaro del tempo.

Si segnala inoltre la presenza di un bell’organo del XVIII secolo proveniente dalla bottega del maestro Gaetano Callido.

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