
Cos’è il chirocefalo del Marchesoni?
Molti di voi l’avranno sentito nominare altri sicuramente no (e quindi vi suggeriamo di andare a conoscerlo).
Il chirocefalo del marchesoni è un crostaceo della famiglia Chirocephalidae. La sua specie è soltanto visibile in un territorio: all’interno del Lago di Pilato sul Monte Vettore. Pensate, che venne scoperto nel 1954 da Vittorio Marchesoni, da cui prende il nome, allora direttore dell’Istituto di Botanica dell’Università di Camerino. Nelle sue ricerche osservò la rarità di questo nuovo crostaceo che successivamente venne campionato da Ruffo e Vesentini.
Se quindi siete diretti nei bellissimi Monti Sibillini non potete perdervi questa stupenda esperienza: salire lungo la lunga passeggiata che porta al Lago di Pilato, farsi raccontare le leggende che nascondono questi luoghi e conoscere il chirocefalo. Se vi affacciate sul Lago, lungo i tratti consentiti (è molto importante seguire i divieti anche per la conservazione della specie), noterete anche ad occhio nudo il corpo allungato e cilindrico di questo simpatico animaletto.
Le due domande che vengono spontanee a fronte di uno spettacolo della Natura come questo sono come si riproduce? Ma soprattutto, come si può conservare? Beh dovete sapere che il chirocefalo ha tre zone del corpo ben divise una di queste conserva gli organi di riproduzione. Depone uova piccolissime (ma molto maggiori rispetto a quelle della sua specie) sono a forma sferica e di 0,43mm.
In un ambiente in cui la neve è quasi ogni anno presente o dove il Lago viene prosciugato in estate il chirocefalo riesce a resistere. Il cambiamento climatico potrebbe portare alla sue estinzione. Insomma come diceva una vecchia canzone riferendosi proprio a questo animaletto che lotta per “una imbarazzante difesa degli status quo”.