
Da Senigallia verso l’interno, un variopinto itinerario nel cuore delle Marche
DA SENIGALLIA VERSO L’INTERNO, un variopinto itinerario nel cuore delle Marche
Partire da Senigallia dirigendosi verso l’interno delle Marche, attraverso i colori della campagna, delle colline e il fascino dei borghi antichi. Uno degli itinerari più belli per scoprire le marche, che ti porterà fino alle incantevoli Grotte di Frasassi.
Il territorio marchigiano, tra montagne e colline, tra mare e fiumi, tra città d’arte e borghi antichi, si presta benissimo per molti itinerari di viaggio, percorsi dove ognuno ha la possibilità di trovare ciò che preferisce, luoghi, che siano parchi naturali o città, di straordinaria bellezza e fascino. Uno dei più interessanti percorsi è quello che da Senigallia si sposta verso l’interno, passando da Corinaldo e Mondavio, facendo tappa a Piticchio ed Arcevia per poi giungere alle grotte di Frasassi. Questo itinerario adatto a tutti e si può fare in auto, in moto ma anche, per i più atletici, in bicicletta.
Questo splendido giro tra le colline anconetane vede il suo punto di partenza nella cittadina sul mare di Senigallia, dove non si può non rimanere ammaliati dalla sua spiaggia di velluto e dall’ormai famosa Rotonda a mare, ultimata nel 1933, dove l’antica e prestigiosa storia è tutt’ora tangibile grazie ai tanti edifici patrizi legati alle famiglie dei Malatesta e dei Della Rovere e all’imponente Rocca Roveresca edificata nella seconda metà del ‘400.
Una volta iniziato il viaggio, ci si dovrà necessariamente fermare nella città natale di santa Maria Goretti, Corinaldo, con la sua cinta muraria risalente al XIV sec. la più intatta, fortificata e lunga di tutta la regione. E ancora il Palazzo comunale, ricostruito sull’antico edificio rinascimentale, la chiesa di Sant’Agostino, oggi santuario dedicato a Santa Maria Goretti, il teatro del XIX sec. e il palazzo Cesarino-Romualdi del XVII sec. Ripartendo il consiglio è di fermarsi poco dopo, a Mondavio, in provincia di Pesaro-Urbino, dove, dal colle sul quale sorge si potrà benissimo osservare il monte Catria e il monte Nerone, protetti dal fiume Metauro e dal fiume Cesano, tutto questo a soli 20 km dal mar Adriatico. Qui, oltre a scorci paesaggistici unici si potranno visitare l’ex convento dei cappuccini, costruito nel 1578 e la chiesa di san Francesco, che dall’edificazione, databile intorno al 1292, ha subìto diverse trasformazioni fino all’aspetto odierno costituito da un’architettura semplice e maestosa ma contaminata dallo stile barocco. Interessanti anche il palazzo comunale coevo al convento francescano, la Rocca Roveresca commissionata da Giovanni della Rovere tra il 1482 e il 1492, e il Teatro Apollo costruito all’interno della quattrocentesca chiesa di San Filippo Neri verso la fine del XVII secolo.
Proseguendo il viaggio ci si potrebbe fermare a Piticchio: delizioso borgo medievale, facente parte del comune e dei 10 castelli che orbitano intorno ad Arcevia, potrebbe essere molto interessante visitare la cinta muraria con il suo giro di ronda interamente percorribile sulla quale si sviluppa il castello quattrocentesco. Inoltre la chiesa di san Sebastiano che conserva al suo interno un dossale ligneo, intagliato e dorato risalente al XVI secolo e la doppia casa patronale appartenuta a due potenti famiglie del luogo. Merita certamente una sosta Arcevia, particolarmente ricca di testimonianze archeologiche, è una splendida città d’arte che conserva opere rinascimentali di notevole importanza come il Polittico di San Medardo e il Battesimo di Cristo di Luca Signorelli, e ancora opere di Giovanni, Andrea e fra Mattia della Robbia e molti altri artisti. Famosa per la sua inespugnabile rocca, la sua poderosa cinta muraria, ma anche la collegiata di San Medardo risalente al XVII sec., il teatro storico Misa, la chiesa di Santa Maria del Soccorso, costruita nel secolo XVI dai Padri Agostiniani e successivamente ceduta alle Clarisse, che tutt’ora vivono nell’attiguo monastero, e molto molto altro ancora.
Punto d’arrivo di questo itinerario potrebbe essere Genga con le sue straordinarie Grotte di Frasassi, grotte sotterranee di formazione carsica con enormi cavità visitabili dentro le quali si possono ammirare sculture naturali formatesi nel corso di milioni di anni. Stalattiti e stalagmiti con forme e dimensioni completamente casuali ma che in molti casi hanno stuzzicato la fantasia degli speleologi, i quali- dopo averle scoperte e studiate – le hanno battezzate con nomi curiosi come I Giganti, Il Cammello, Il Dromedario o La Madonnina, la stalattite più grande, alta più di sette metri, è stata chiamata la Spada di Damocle.
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