Ex chiesa di San Francesco | Marche travelling

Ex chiesa di San Francesco

Nel cuore del centro storico, a pochi passi da piazza XX settembre, è possibile visitare uno dei monumenti più suggestivi di Fano: l’ex chiesa di San Francesco.

La grande particolarità di questa struttura, che la rende unica nel suo genere e carica di fascino, è quella di essere priva del tetto e del pavimento. Una chiesa senza tetto a cielo aperto e con un manto erboso al posto della pavimentazione, caratteristiche che fanno sembrare questo luogo il set di un film.

Quella che era un tempo la chiesa di San Francesco, fu edificata a partire dalla metà del XIII secolo, come documentato dalla bolla papale del 26 aprile 1255 emanata da papa Alessandro IV, per essere consacrata quasi un secolo più tardi, nel 1336, dal vescovo di Fano Iacopo II.

Tra il XIV e il XV secolo la città di Fano passò sotto il controllo della famiglia Malatesta, che diede un notevole prestigio alla chiesa di San Francesco, scegliendola anche come luogo per la sepoltura di alcuni membri della famiglia, quali Sigismondo Pandolfo III, sua moglie Paola Bianca e Bonetto da Castelfranco, le cui tombe furono collocate prima all’interno del coro e poi, dalla metà del XVII secolo, sotto il nuovo portico.

Nei secoli successivi la struttura seguì l’andamento delle vicissitudini storiche che coinvolsero Fano, tra periodi si splendore e di decadenza. Nel 1763 ci fu la completa ristrutturazione del convento, con il probabile contributo del celebre architetto Luigi Vanvitelli; mentre la chiesa fu modernizzata dagli architetti Arcangelo Innocenzi e Giuseppe Ferroni nel XIX secolo.

All’inizio del Novecento fu utilizzata quindi come caserma militare, prima di essere fortemente compromessa dai terremoti del 1916 e 1924. Un nuovo terremoto nel 1930 portò alla demolizione del tetto, e negli anni successivi si valutarono diversi progetti di recupero della struttura, mai andati in porto.

 

Oggi la chiesa, dopo vari interventi di riqualificazione resisi necessari dopo un lungo periodo di abbandono, presenta ancora molti degli elementi di un tempo. Oltre alla già citata particolarità della struttura, preziose e bellissime sono le tombe malatestiane conservate sotto il portico. Un pregevole esempio di scultura tardogotica dal fascino secolare.