
GROTTE DI OSIMO I SIMBOLI PIÙ MISTERIOSI ED ENIGMATICI
Fascino e mistero delle grotte di Osimo i simboli più criptici.
Ci troviamo fra mare e collina, una zona delle Marche conosciuta per le incantevoli spiagge incontaminate di Numana, Sirolo, Portonovo e Porto Recanati, per splendidi borghi collinari, caratteristici luoghi dalla storia e dalle tradizioni secolari come Camerano, Offagna, Castelfidardo e Recanti e per uno dei santuari mariani più affascinanti ed importanti, la Santa Casa di Loreto. La zona è quella di Ancona e il territorio è quello della Riviera del Conero e dello splendido Parco naturale del Conero, qui, in una porzione di Marche tanto affascinante da vedere e visitare, c’è addirittura una suggestiva alternativa che si trova in profondità. Stiamo parlando delle grotte di Osimo simboli emozionanti di civiltà antiche che scavarono il sottosuolo per farvi camminamenti e passaggi segreti e che rappresentano tutt’oggi un mistero tutto da decifrare.
Il mondo sotterraneo di Osimo, gelido e inerte, custodisce le tracce di chi quelle cavità le ha scavate e di chi le ha usate per vari scopi aprendoci gli occhi su scenari suggestivi e misteriosi. Una discesa al di sotto delle splendida cittadina osimana è un’esperienza unica ed emozionante, quasi una dimensione parallela che porta il visitatore in altri lontani e oscuri periodi. Un labirinto popolato da strane statue di divinità pagane, come Mitra o Dioniso, mostri e simboli ancora tutti da decriptare. Sono state censite ben 88 grotte e nicchie che si estenderebbero per ben 9 chilometri quasi tutte con una disposizione a doppio pettine, cioè simmetriche con le nicchie difronte l’una e l’altra. Di certo in passato i cunicoli furono usati come vie di fuga e per la conservazione di cibi e bevande ma di certo non servirono solo a questi scopi, troppo complesse, troppo strutturata la loro disposizione troppo enigmatiche le figure ed i simboli scolpiti.
Nella Grotta di Palazzo Simonetti, edificio storico precedentemente appartenuto alla famiglia guelfa dei Sinibaldi, potente e legata ai cavalieri di Malta, si riscontra, oltre ad innumerevoli croci templari e di Malta incastonate nell’arenaria, uno dei simboli templari più controversi, la triplice cinta chiamata anche “labirinto” poiché, con un profondo significato iniziatico ed esoterico, rappresenterebbe il percorso dell’iniziato verso il centro, la rivelazione. Potrebbe inoltre rappresentare una piramide rovesciata dove si percorrono i lati del quadrato per arrivare al vertice ed inoltre richiama il numero tre molto caro ai templari con i tre gradi di iniziazione.
I sotterranei di Casa Polidori custodiscono i resti di una vasca romana mentre quelli di Palazzo Riccioni mostrano una strana conformazione a stella riconducibili ai raduni segreti dei Cavalieri di Malta la cui croce è scolpita in una di queste grotte, sopra l’arco d’ingresso.
Restando sotto il centro storico, straordinarie sono le sculture dei sotterranei di Palazzo Campana, uno degli edifici storici più importanti della cultura osimana. Qui, al riparo dagli occhi indiscreti si sviluppa una fitta rete di grotte e cunicoli la cui trama ricorda quella di un arcano labirinto, i corridoi sono abitati da immobili figure femminili impresse nell’arenaria, mentre le pareti sono scolpite con scene di guerra, caccia o con episodi mitologici in un dedalo misterioso dove diavoli si mescolano a guerrieri, animali, cacciatori e fauni si ritrovano vicino ad una Venere che emerge da una conchiglia. Un’interessante figura maschile armata di arco e frecce, indossa uno strano copricapo, poco distante una figura bicefala con coda di scorpione e, un elefante sormontato, alla maniera egiziana, da un obelisco. Immagini quanto mai misteriose dal significato controverso e dalla datazione ancora incerta hanno portato gli studiosi a ipotesi contrastanti, una di queste parla di un Ordine iniziatico che si sarebbe riunito in queste grotte per officiare cerimonie segrete. Tuttavia un’attenta visita ai sotterranei di Palazzo Campana hanno fatto notare altresì gli stemmi di quattro importanti famiglie osimane coevi, presumibilmente, alle scene scolpite, molte delle quali tratte dal libro tardo cinquecentesco “La nuova iconologia”, una sorta di repertorio di allegorie, con vizi, virtù, arti e passioni diventato molto famoso nel secolo successivo. Molti disegni del libro vennero copiati per decorare chiese e palazzi, utilizzati per esprimere concetti e messaggi e questo – con ogni probabilità – è il caso di Palazzo Campana, l’edificio che più di ogni altro rappresenta, a Osimo, la cultura e uno stretto legame con l’educazione. Ciò non toglie che queste figure siano emozionanti e suggestive e rappresentino un mondo, una cultura e una storia intrisi di mistero e di simbologie ancora molto lontane dall’essere del tutto decifrate.