
Il Convento di San Francesco
Se ti trovi in vacanza nel Piceno, ti renderai conto con lo sguardo mentre ti trovi magari alla guida della tua auto, di tanti cartelli turistici che indicano chiese, abbazie e luoghi di culto. Le Marche sono già rinomate per la presenza di antiche Abbazie (leggi blog Abbazie delle Marche), ma questa zona è forse la più prodiga per questo tema. Il Piceno è una zona sacra, dove passarono in antichità tanti pellegrini. E Venarotta è famosa nella storia per il passaggio di San Francesco. Questa chiesa è quindi un tesoro importante, per chi è interessato alla ricerca dei luoghi di passaggio di questa figura carismatica del Cristianesimo. Vi presentiamo quindi di seguito la storia di questo stupendo convento, assolutamente da visitare sia dentro che fuori.

La Storia del Convento di San Francesco
Il convento di San Francesco di Venarotta nacque molto probabilmente intorno al 1200. Da una fonte risulta che nel 1215 San Francesco giunse in Ascoli visitando i vari conventi in compagnia di fra Masso e Angelo Tancredi. La presenza di S. Francesco in Ascoli è testimoniata anche dal fatto che ben trenta giovani tra chierici e laici presero dalle stesse mani del santo l’abito francescano, e poi in quell’epoca nella zona sorsero diversi conventi francescani, tra cui quello del castello di Venarotta, sulla collina dove si trova l’attuale Cimitero. Questo luogo era un luogo di culto sacro per gli abitanti di Venarotta. Nella storia fu contesto di vari luoghi di culto che si susseguirono nel tempo: in epoca romana, su questo colle nacque un tempio dedicato alla dea Venere. Nel secolo VIII sarebbe diventato luogo di preghiera e solitudine di pochi eremiti. Verso il mille molti penitenti si ritirarono sul colle che divenne un eremitaggio organizzato in oratori e piccole celle dove si pregava e si faceva penitenza.

In seguito al rapido affermarsi della regola francescana, anche gli eremiti venarottesi abbracciarono volentieri il nuovo modo di vivere in comunità, cioè nel Convento. Si potrebbe quindi pacificamente pensare che questi benedettini abbiano costituito il convento nel luogo dove si trovavano i loro eremi per adeguarsi, in tal modo, alla Regola del Santo di Assisi. Viceversa, secondo una univoca e fondata tradizione, S. Francesco stesso avrebbe fondato il convento e la relativa Chiesa. Infatti, il Civalli, che è un biografo del santo, dopo aver definito questo luogo arido ed incolto “di poco momento alla foresta”, dice che “fu preso da S. Francesco”. Nel libro delle memorie dell’Archivio parrocchiale di Venarotta, scritto nel 1737 dall’Abate Pietro Emidio Massini, si legge: “in primo luogo dove notarsi che la Chiesa di S. Francesco istesso, ut ab antiquis traditur, e di prima fu parrocchia, come si riconosce in alcune antiche memorie…È Chiesa ancora consacrata come si vede dall’altare maggiore, la mensa del quale intera, come anche nella parte laterale verso abitato si può riconoscere da alcune antiche croci rosse…”.


Questa suggestiva ipotesi della fondazione diretta da S. Francesco, avallata da quasi tutti gli scrittori locali, sembra però storicamente non plausibile, almeno che per “fondazione” non si intenda la trasformazione della vita eremitica in quella conventuale francescana, che gli stessi eremiti abbaino accettato, in occasione della visita che il Santo avrebbe effettuato in detto luogo, da lui stesso l’abito francescano e le Regole. In questo senso riteniamo si debba interpretare anche l’affermazione del Righini che fa risalire l’origine del Convento (“creditur circa tempora S. Patris”) al tempo di S. Francesco. È probabile che la “nuova Comunità francescana” abbia adattato l’ex Oratorio eremitico in Chiesa ed il cenobio in Convento ed intitolato tutto al Santo nel frattempo canonizzato da Gregorio IX. Nel 1289, il Papa Niccolò IV, francescano ed ascolano, inviò a tutti i conventi francescani di Ascoli (e fra questi anche a quello di Venarotta) un frammento del Santo Legno della Croce di Cristo, che fu inserito in una Croce d’argento.
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