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Il tartufo marchigiano: caratteristiche e curiosità del fungo più pregiato delle Marche tra le zone di Acquasanta Terme e Roccafluvione

Tra le tante ricchezze agroalimentari che le Marche possiedono, troviamo senza dubbio il Tartufo, un fungo pregiato.

Un po’ di dati: Grazie a delle condizioni ambientali e pedoclimatiche molto favorevoli a quasi tutte le coltivazioni, le Marche, sono una delle poche regioni italiane in grado di produrre una grande quantità di tartufi di tutte le specie. Basti pensare che la produzione annua di tartufi nelle Marche sfiora i quattrocento quintali divisa tra bianco e nero pregiato con un valore commerciale che si aggira sui 5-6 miliardi. 

Va sottolineato che grazie ai contributi finanziari della legge regionale 34/87, negli ultimi anni sono state impiantate numerose tartufaie che occupano quasi 1.700 ettari. Nelle Marche vi sono oltre diecimila cavatori con patentino di cui ottomila solo nella provincia di Pesaro, dove si raccoglie la maggiore produzione d’Italia. I prezzi sono molto proibitivi, di fatti per le pezzature piccole (da 0 a 19 gr) il valore è di 2000 euro al kg, per le pezzature medie (da 20 a 49 gr) siamo sui 3200 euro al Kg mentre per le pezzature grandi (dai 50 gr a salire) si arriva a 4000 euro al Kg.

La raccolta, libera solo nei boschi e nei terreni non coltivati, può essere esercitata solo da chi è munito di apposito tesserino, senza si incorre in una sanzione che può arrivare a oltre 6000€ di multa. Il periodo della raccolta va da fine settembre a fine dicembre.

Il tartufo più pregiato viene coltivato tra le zone di Acquasanta Terme e Roccafluvione

Il tartufo è un vero e proprio tesoro sotterraneo, che per sopravvivere, entra in simbiosi con la pianta ospite per scambiare sostanze nutritive, un processo che giova ad entrambe le piante. Le caratteristiche dei terreni tra i due paesi sono particolarmente favorevoli allo sviluppo dei tartufi. La presenza di Quercie, Carpino nero, Roverella, Cerro, Nocciolo, Faggio e un terreno composto da rocce sedimentarie calcaree fresche e ben drenati,  è ideale per la crescita dei tartufi a partire dai 500 metri fino a 900 – 1000 metri di altitudine, preferendo un’ esposizione rivolta a Nord.

Il Nero di Roccafluvione si può trovare ad una profondità che va dai 5 ai 15 – 20 cm. Indispensabile l’accompagnamento di un cane addestrato  e di un vanghino la cui lama non deve superare i 6 cm. di larghezza. E’ vietato raccogliere più di un kg al giorno. E’ possibile in questi territori degustarlo grazie alla presenza di molti ristoranti specializzati in funghi porcini e tartufi.

Caratteristiche del tartufo nero pregiato marchigiano

Il tartufo nero pregiato ha forma tondeggiante, molto più regolare del tartufo bianco ma con un peridio rugoso con piccole verruche. La gleba è scura, con toni bruni e violacei e sottilissime venature biancastre molto fitte. Il profumo è delicato e piacevole, così come il sapore con un aroma dolce.

La provincia di Ascoli Piceno, è rinomata per la produzione del Tartufo Nero Pregiato. Il terreno ideale per questa tipologia è sicuramente di tipo sabbioso, terreno che si trova per la maggiore nei pressi dei comuni di Acquasanta, Comunanza, Montefortino, Roccafluvione. Amandola, nella vicina provincia di Fermo, spicca invece per la presenza del tartufo bianco. Il tartufo presenta infatti numerose proprietà benefiche. Famoso per la sua ricchezza di antiossidanti, che aiutano a combattere i radicali liberi. Ha proprietà elasticizzanti che stimolano la produzione di collagene. Al tartufo vengono inoltre attribuite proprietà afrodisiache: pare che le sostanze emanate da questo alimento possano provocare un particolare stato di benessere e favorire l’attrazione da parte del partner, ma la cosa non è stata scientificamente provata anche se si ascrive questa caratteristica alla presenza di un alcol volatile dall’odore muschiato. Il tartufo è inoltre remineralizzante e il suo consumo facilita la digestione.

Uno dei migliori luoghi per raccogliere il tartufo bianco a livello nazionale è sicuramente la zonda del pesarese, in primis troviamo Urbino che attira visitatori e amanti non solo del tartufo ma del patrimonio artistico e culturale del posto. A seguire la zona di Carpegna, Fossombrone e Sassocorvaro poco distanti presentano numerosi tuberi bianchi. 

Le dimensioni del tartufo bianco variano da una piccola noce ad una grande arancia, con una forma che ricorda quella di una patata molto irregolare. La sua forma “strana” deriva principalmente dalla terra dove nasce se si presenta piena di sassi e radici o se è più friabile.

Il sapore del tartufo bianco è sicuramente più intenso di quello nero e ricorda a tratti il formaggio grana e ha un sapore agliaceo e leggermente piccante, addolcito da sentori di miele.

Caratteristiche del tartufo bianco pregiato marchigiano

Il Tartufo Bianco si presenta con polpa che va dal color marrone al nocciola, e può presentare sfumature rosate e venature biancastre: si tratta di caratteristiche che variano a seconda del suo grado di maturazione e della pianta con cui vive in simbiosi.

Roberto Mancini testimonial del nuovo progetto "Marche terra di tartufi"

“Il vino è l’ambasciatore del Made in Italy nel mondo, il tartufo è il re dell’agroalimentare a livello internazionale. Sposiamo totalmente il progetto della Regione Marche e lo sosterremo in modo adeguato”. È quanto ha affermato Gian Marco Centinaio, sottosegretario alle Politiche agricole, intervenuto a Roma alla presentazione del portale unico sul tartufo delle Marche.

Promosso dalla Regione, “Marche terra di tartufi” vuole diffondere e valorizzare un’eccellenza agroalimentare che ha saputo conquistare le tavole e i mercati di tutto il mondo. “È un progetto su cui abbiamo lavorato in questi mesi di pandemia per offrire opportunità di rilancio ai nostri produttori e proporre un percorso enogastronomico unitario – ha detto il vicepresidente Mirco Carloni – Attraverso il tartufo vogliamo veicolare l’entroterra delle Marche: un valore aggiunto, per tutta la regione, se riusciamo a dargli un forte contenuto emozionale ed esperienziale. Abbiamo un territorio adatto per rilanciare un turismo alla ricerca di valori intrinseci straordinari”. È importante “che la gente vada sui territori perché l’abbinamento agroalimentare e turismo sta facendo sempre più presa. L’Italia esporta eccellenze nel mondo e le Marche hanno tutte le carte in regola per fare emozionare i consumatori con il tartufo”.

Alla conferenza stampa romana ha partecipato il noto presentatore Rai, Giancarlo Magalli, mentre il commissario tecnico della Nazionale, testimonial della Regione,  e il campione olimpico del salto in alto Gianmarco Tamberi, hanno rivolto un video saluto. “Sono volentieri qua – ha detto Magalli – Acqualagna è la città grazie a cui ho conosciuto il tartufo e grazie all’allora sindaco molti anni fa”. Da allora, come ha ricordato il presentatore, il tartufo di Acqualagna si è fatto conoscere e apprezzare nel mondo, dando origine a un’economia bella, viva e vivace. “Tra le varie eccellenze della mia regione – ha detto Mancini – il tartufo ha un ruolo di primo piano. Un prodotto pregiato che troneggia sovrano in tutte le cucine del mondo ed è considerato il vero re della tavola. Acquistare e gustare il nuovo prodotto nelle varie fiere in programma credo possa essere anche una buona occasione per vivere intensamente un’esperienza culinaria nelle Marche”. 

Periodo dell’anno consigliato per assaggiarlo: SEMPRE.

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