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La Chiesa di San Lorenzo in Paggese

La chiesa di San Lorenzo è uno dei tesori più preziosi della zona di Acquasanta Terme, che il turista amante di storia dell’arte deve assolutamente visitare. E’ situata nel piccolo borgo di Paggese, vicinissimo al centro  di Acquasanta Terme. Questo gioiello del passato è ad una sola navata, e racchiude al suo interno numerosi tesori d’arte. Tra questi tesori antichi spicca un ‘’Sator’’, un’epigrafe che calamita l’attenzione di storici ed esoteristi.

Caratteristiche generali

In antichità la chiesa era orientata sud-nord, quindi l’ingresso principale era quello laterale di oggi. Allora gli ingressi erano due, uno per gli uomini ed uno per le donne, ed era presente un avancorpo costituito da due colonne che sorreggevano il tetto. La porta d’ingresso ‘’femminile’’ era sormontata da una lunetta con la data “1275” corrispondeva alla zona della chiesa dove ora si trova l’incavo per il fonte battesimale, quella degli uomini è rimasta tale e quale. Il trasferimento dell’ingresso principale sul fronte ovest della chiesa, direttamente sulla piazza del paese fu eseguito nel 1920. Una volta che furono eliminati i ruderi della canonica addossata a quel lato della chiesa e che era stata incendiata dai Piemontesi, alla nuova apertura fu creato il portale che era sul fianco sud e che reca, nella cornice la data 1476!

Cosa vedere di importante all’interno della Chiesa di San Lorenzo

Appena entri potrai notare di importante sulla destra un fonte battesimale in travertino della fine del ‘400. Sempre a destra sarai sorpreso dalla bellezza del grande trittico dell’Alemanno. Poi vedrai un altare di linee rinascimentali datato 1580, la porta degli uomini in asse col tabernacolo. Spostandoci sull’altro lato della Chiesa di San Lorenzo ti colpirà un altare barocco con il quadro “Madonna con Bambino”, olio su tela, di Nicola Monti (XVIII sec.) ornato con medaglioni. Una volta questi erano in rame sbalzato! Se guardi in alto noterai una piccola tela quadrata della stessa epoca dell’altare raffigurante il Creatore con una mano poggiata sul globo terraqueo. Ammirerai quindi il pregevole tabernacolo in travertino. Una cosa molto interessante da notare sulle pareti , un tempo adornate da affreschi, sono alcune figure eseguite con probabilità dal pittore Dionisio Cappelli di Amatrice: a destra dell’altare maggiore è riconoscibile San Cristanziano, protettore delle campagne e compatrono di Paggese, a sinistra del tabernacolo, Santa Lucia con gli occhi sul petto. Non potrai trascurare il pavimento! Noterai infatti  che è tutto in lastre di travertino, interrotto dalle pietre tombali decorate con scritte e stemmi nobiliari.

Il trittico dell’Alemanno all’interno della Chiesa di San Lorenzo

Il pezzo più forte di questo antico luogo di culto di Paggese è il Trittico dell’Alemanno. Il trittico, dipinto a tempera su tavola, senza cornice, è databile intorno al 1482-84 e, secondo il critico d’arte Zampetti, è tra le opere più felici della prima maniera dell’artista. Il trittico è quel che rimane di un polittico andato in parte smembrato. Nel pannello centrale è dipinta la Vergine seduta in trono che tiene il Bambino. Ai piedi del trono, una piccola figura che rappresenta un canonico della famiglia Sgariglia patrona di Paggese, committente dell’opera. Nel pannello laterale di sinistra è dipinto san Marco in piedi, mentre nel pannello di destra c’è il santo protettore, San Lorenzo. Tra le qualità che si possono attribuire all’Alemanno, visibili anche in questo trittico, sono la trattenuta tonalità dei colori, tra i quali provengono i gialli, i bianchi e i rossi che sfumano nel viola, i contorni in nero, e soprattutto, la compostezza delle figure.

Il Sator

Il crittogramma analogo ad altri esemplari posteriori al III sec. D.C., appare diversamente disposto. Le parole Sator, Arepo, Tenet, Opera, Rotas, incrociate verticalmente e orizzontalmente significano: Iddio domina la terra, le opere (degli uomini) e il decorso (della vita), ovvero le sfere (del creato).

E come ‘’dulcis in fundo’’ vi parliamo del famoso SATOR, che rappresenta uno degli enigmi legato alla Chiesa di Santa Maria a Paggese. Si trova innanzitutto nella ‘’Sala del Parlamento’’. In questa sala, attigua alla chiesa, si può leggere un reparto epigrafico molto interessante anche se di difficile interpretazione. Sulla parete di fondo infatti c’è un grande affresco attribuito da alcuni a Stefano di Pietro. L’affresco raffigura un Santo seduto e sulla pellicola cromatica, alcuni hanno graffito testimonianze di vita che oggi rappresentano reperti storici di notevole importanza  che appassionano ricercatori locali e di fama. Su questi, spicca il noto crittogramma o quadrato magico del Pater Noster: S A T O R A R E P O T E N E T O P E R A R O T A S. La frase è palindroma, leggibile cioè anche da destra a sinistra. Il crittogramma analogo ad altri esemplari posteriori al III sec. D.C., appare diversamente disposto. Le parole Sator, Arepo, Tenet, Opera, Rotas, incrociate verticalmente e orizzontalmente significano: Iddio domina la terra, le opere (degli uomini) e il decorso (della vita), ovvero le sfere (del creato).

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