La Storia di Numana | Marche travelling

La Storia di Numana

Numana è oggi molto conosciuta come una suggestiva località balneare situata nella parte Sud del Monte Conero. Oggi conta circa 3000 abitanti e il suo territorio è quasi interamente compreso nel Parco Nazionale del Conero. Benché oggi Numana si presenta come una deliziosa cittadina di mare, essa ha rivestito nel corso della storia, lunga quasi tre mila anni, una notevole importanza.

Gli albori di Numana

Grazie ai numerosi ritrovamenti di tombe di età picena, è stato possibile risalire alla presenza di questa popolazione aristocratica e guerriera già dal IX-VIII secolo a.C. L’abbondante presenza di ceramiche attiche mostra la funzione di collegamento del porto di Numana con la Grecia, in quel periodo. Infatti, Numana fu il centro piceno più importante per le relazioni col mondo greco dal VI secolo a.C., già due secoli prima della fondazione di Ancona da parte dei Siracusani.

L’invasione dei Galli Senoni non diminuì l’importanza economica di Numana. In epoca romana, la città prese il nome di “Municipium” e divenne parte della V Regio romana, il Picenum. Sotto la dominazione romana, cadendo in servitù e subendo una rilevante trasformazione: da florido centro commerciale a borgo di pescatori.

La città conobbe poi un grande splendore fino al terremoto del 558 d.C. che causò lo sprofondamento in mare di gran parte delle sue abitazioni e di molti tesori della città.

Il Medioevo

Numana venne poi assediata dai Longobardi ed espugnata dai Franchi, prima di essere consegnata alla Chiesa, diventando sede vescovile. Intorno al XVI secolo, il vescovo di Ancona divenne Vescovo di Ancona e di Numana e Conte di Numana, che venne sottoposta a Sirolo, con cui era in disputa.

Andando avanti nei secoli, una catena di saccheggi portò la città verso un lento decadimento. Il primo di questi accadde nel 1310 da parte della città di Ancona che volle punire Numana per aver fiancheggiato la Chiesa quando invece Ancora si era ribellata al dominio ecclesiastico. Il secondo saccheggio, nel 1534, fu invece opera di Frà Morreale, chiamato dal cardinale Albornoz a porre fine ai disordini antipapali nel piceno e ad abbattere le superstiti signorie, mise a sacco 44 castelli. 

Il terzo saccheggio fu quello del 1937 ad opera del condottiero Migliajo che devastò il paese per un pagamento non compiuto, che poi fu ammesso non era dovuto.

Nel 1773 venne edificato il Palazzo Vescovile, sede attuale del Municipio, che i vescovi utilizzarono come residenza estiva e a cui seguirono periodi legati all’agricoltura, alla pesca e a piccoli traffici portuali, mai grandi quanto quelli che fecero grande la Numana antica.

Dal ‘900 in poi

Gli inizi del ‘900 vedono l’unione dei comuni di Sirolo e Numana, divisi poi definitivamente nel 1947 a causa delle loro continue divergenze, e la trasformazione del Palazzo in una fabbrica di fisarmoniche, strumento che risollevò il paese portandolo ad una ricchezza che durò solo fino alla metà del XX secolo, quando gli stabilimenti dedicati alla costruzione dello strumento chiusero e Numana fu obbligata a trasformarsi in un centro turistico, divenuta la più grande risorsa e fonte di guadagno per la popolazione che portò alla costruzione di villaggi turistici e centri balneari.