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L’Arco di Augusto

Un grande portale del passato, crocevia di merci e persone. Questo è, da oltre due millenni, l’Arco di Augusto a Fano. E oggi vogliamo accompagnarvi nella sua scoperta.

Edificato nel 9 d.C. – secondo quanto riportato dell’epigrafe sulla sua sommità – per volere del primo imperatore Cesare Ottaviano Augusto, l’arco rappresentava la porta di ingresso alla colonia romana Julia Fanestris, odierna Fano.

Strategicamente posizionato nel punto in cui la Via Flaminia incontrava il decumano massimo della città, esso, attraverso una cinta muraria innalzata nello stesso periodo, doveva probabilmente essere collegato con altre due grandi porte oggi scomparse.

La struttura, costruita seguendo la tecnica romana dell’opus quadratum, presenta un grande fornice centrale, utile per il passaggio di carri o cavalli, e due fornici laterali destinati ai pedoni.

Grazie ad un bassorilievo rinascimentale che lo raffigura, scolpito sulla facciata dell’adiacente chiesa di San Michele, sappiamo che originariamente il monumento augusteo presentava anche un attico a suo coronamento, decorato con l’apertura di sette finestre arcuate separate da piccole semicolonne. Sembra che questo elemento andò distrutto nel 1463, quando la città di Fano, dopo un lungo assedio, fu conquistata da Federico da Montefeltro.

L’arco inoltre era affiancato da due imponenti torrioni – il cui scheletro è visibile ancora oggi – dai quali si diramavano le mura a protezione della città.

Anche le decorazioni, come accade tipicamente per questo genere di monumenti, sono perlopiù andate perdute. Esse erano probabilmente rappresentate dai rivestimenti bronzei dorati delle lettere costituenti le epigrafi tutt’ora leggibili e da una scultura a forma di testa di animale – un elefante, un toro o un bue – posta sopra il fornice centrale; oltre all’attico superiore descritto in precedenza.

Nel suo complesso però la struttura si è conservata ottimamente, e costituisce oggi un importante esempio di porta romana, per il suo valore architettonico e per quello legato alla sua funzione.

Se vi interessa approfondire l’argomento vi consigliamo una visita presso il Museo della Via Flaminia, inaugurato nel 2016 e ospitato all’interno della chiesa di San Michele.

Qui, oltre ad ulteriori notizie riguardanti l’Arco di Augusto, troverete delle informazioni a tutto tondo sul ricco complesso archeologico della Fano romana.

La Fano romana

Fanum Fortunae. Così era conosciuto il centro abitato di Fano – perché di città non si poteva ancora parlare – prima di divenire a tutti gli effetti una colonia romana. Esso si sviluppò con ogni probabilità attorno al Tempio della Fortuna (da qui il nome) che, secondo l’ipotesi più accreditata, fu eretto per celebrare la battaglia del Metauro (fiume che attraversa il Comune di Fano) del 207 a.C., quando le truppe della Repubblica romana, guidate dai consoli Marco Livio Salinatore e Gaio Claudio Nerone, sbaragliarono l’esercito cartaginese di Asdrubale Barca, riportando una vittoria decisiva per le sorti della seconda guerra punica.

 

La prima attestazione di Fanum nelle fonti antiche si ha però soltanto nel De bello civili di Giulio Cesare, dove viene raccontata la conquista della città, assieme a Pesaro e Ancona, successiva allo storico attraversamento del Rubicone del 49 a.C.

 

Un riferimento bibliografico in grado di farci capire come già all’epoca il centro abitato stesse assumendo un ruolo di maggior rilievo.

Non va del resto dimenticata la centralità strategica della sua posizione: proprio qui la Via Flaminia – una delle maggiori strade della Roma antica e principale collegamento con la parte nord-orientale della penisola – toccava le coste del Mare Adriatico dopo aver attraversato tutto il centro Italia.

 

Questo fu senza dubbio uno dei motivi che spinsero Augusto a fare di Fano una vera e propria colonia. Rinominata Julia Fanestris, essa cominciò ad assumere i tratti tipici della città romana: accuratamente divisa secondo lo schema dei cardi e dei decumani e circondata da mura protettive, imponenti porte e torrioni fortificati.

 

L’Arco di Augusto rimane oggi il principale monumento di questa sua trasformazione, simbolo di quella che fu la Fano romana.

A cura di Giovanni Gobbi

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