
Le marche e l’arte: un museo a cielo aperto.
L’arte e le Marche: pittura, scultura, architettura e natura lungo tutto il territorio regionale.
Le Marche si possono considerare come un museo diffuso a cielo aperto, una rete di città d’arte e borghi storici incastonati in un mare di colline coltivate, che si affacciano su vallate che vanno dal mare all’appennino. Una regione ricca di suggestioni uniche ovunque si guardi.
Qualche esempio? Ancona, con la sua Cattedrale di San Ciriaco; Ascoli Piceno e il suo travertino delle vestigia romaniche e gotiche; i palazzi storici di Macerata; i portici cinquecenteschi di Fermo; la ceramica artistica di Pesaro ed Urbino. Proprio ad Urbino nacque Raffaello Sanzio, pittore ed architetto che rappresenta l’incarnazione dell’ideale supremo di serenità e bellezza del Rinascimento. Alcune tra le sue opere, tra cui il noto Ritratto femminile ( La Muta), sono tutt’ora custodite alla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, nella splendida cornice del Palazzo Ducale. Qui sono conservati anche capolavori di Piero della Francesca: la tavola con la “Flagellazione di Cristo” e la “Madonna di Senigallia”,
Lasciò un segno tangibile nelle Marche anche Pietro Vannucci detto il Perugino. Se ne possono ammirare – ad esempio – l’Annunciazione presso la Chiesa di Santa Maria Nuova di Fano e la Pala di Senigallia nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Senigallia.
Da non dimenticare Bramante, il quale come architetto del Papa fu chiamato dal 1507 al 1509 ad occuparsi della Basilica della Santa Casa di Loreto. Il Bramante si limitò al progetto della facciata (non realizzata), della piazza antistante e del rivestimento marmoreo che racchiude la “Santa casa di Nazareth” contenuta nel santuario, poi attuato sotto la direzione dei suoi successori.
In questi giorni è stata poi inaugurata alla Pinacoteca di Ancona una mostra su Caravaggio: un’occasione per visitare anche lo storico palazzo Bosdari in cui ha sede. Il nuovo percorso espositivo mette a confronto i capolavori di Tiziano e Lorenzo Lotto a quelli di artisti contemporanei come Enzo Cucchi e Valeriano Trubbiani. Il museo si sviluppa in salita tra scale e passerelle in vetro e ferro, tra la cinta muraria antica e opere che attraversano i secoli.
Poco più a sud, vale la pena visitare il Museo Tattile Statale Omero di Osimo: un approccio tattile non solo per chi non può fare altrimenti per godere delle bellezze artistiche, ma anche per rivelare a tutti, le possibilità della percezione. Una via percettiva esclusa da quasi tutti i musei, un approccio all’estetica in gran parte ancora inesplorato.
Se invece preferite l’arte contemporanea, allora una tappa va fatta ad Ascoli Piceno, alla Galleria “Osvaldo Licini” nella nuova sede dell’ex convento di S. Agostino: Fontana, Matta, Hartung, Morandi, De Pisis e Severini, 40 dipinti e 38 disegni di Osvaldo Licini.
Non basterebbe forse una settimana per ammirare tutti i capolavori che le Marche offrono. Dunque, iniziamo subito!