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Nel nord delle Marche: castelli, rocche e fortezze a difesa del territorio dal Pesarese al Monte Catria.

 A testimonianza della storia della nostra regione, da sempre crocevia di popoli e religioni, alcuni tra i più suggestivi castelli, rocche e fortezze difensive si trovano nel territorio Pesarese.

A partire dall’interno della regione, troviamo il Castello di Frontone Impossibile non notarlo per il suo aspetto di nave, che svetta su un costone di roccia alle pendici del monte Catria. Questa fortificazione divenne fondamentale baluardo tra il 1291 e il 1420. La costruzione del caratteristico puntone triangolare sul versante nord invece risale probabilmente al 1445, anno in cui Federico da Montefeltro difese il castello da Sigismondo Malatesta, signore di Rimini. Ad oggi il castello è completamente ristrutturato e visitabile. Vi si svolgono cerimonie ed eventi.

Spostandoci più verso la costa, ci imbattiamo nella Rocca di Mondavio, ultima opera perfettamente conservata di Francesco di Giorgio Martini. L’architetto senese predilige qui forme spezzate, come il mastio ottagonale, originale nel movimento elicoidale delle facce della scarpatura. La Rocca è rimasta incompiuta, tuttavia non manca di essere la protagonista del borgo, in quanto si erge proprio al centro della cittadina ed è la location principale di un suggestivo spettacolo pirotecnico che simula l’incendio della Rocca ogni estate. L’evento fa parte della rievocazione storica in costume dell’arrivo a Mondavio di Giovanni della Rovere.

Raggiunto il mare, è d’obbligo una tappa alla Rocca Costanza di Pesaro, con il caratteristico fossato a forma di quadrifoglio circondato da un verde parco alberato. La struttura aveva una primaria funzione bellica, e ha subito svariate modifiche e ristrutturazioni lungo i secoli. Rappresenta però il modello della “rocca di pianura” rinascimentale che ebbe tanta fortuna nelle Marche.

Per finire, una immancabile sosta qualche Km più a nord va fatta al Castello di Gradara, conservato in maniera esemplare e ad oggi visitabile. Anche gli interni raffinati e residenziali, con affreschi trecenteschi e quattrocenteschi, sono oggi ricostruiti con arredi e oggetti originali. La Rocca è soprattutto conosciuta per essere il luogo in cui si narra che Paolo Malatesta e sua cognata Francesca da Rimini, moglie di Gianciotto, furono travolti da bruciante passione, come riportato nel famosissimi versi danteschi nel V Canto dell’Inferno.

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