
I Maccheroncini di Campofilone: una pasta lunga e sottile che da secoli avvolge le Marche
Tra territorio e tradizione
I Maccheroncini di Campofilone IGP rappresentano un prodotto di eccellenza della gastronomia marchigiana. Nati dalle esigenze di un’antica tradizione contadina fortemente radicata al territorio, sono oggi conosciuti e consumati ben oltre i confini regionali.
La zona di produzione però resta molto ristretta, concentrandosi soltanto sui territori nei pressi di Campofilone, piccolo borgo tra San Benedetto e Fermo che, dalla sua posizione collinare, si immerge tra la campagna e il vicinissimo litorale adriatico.
Oggi vi porteremo alla scoperta di questa buonissima pasta all’uovo, contraddistinta dalla sua caratteristica sottigliezza e da una storia secolare ancora forte e viva.

Caratteristiche
I Maccheroncini di Campofilone sono tutt’ora un prodotto artigianale. La denominazione IGP (indicazione geografica protetta) garantisce uno standard qualitativo elevato e una zona di produzione unica e controllata, dove vengono seguiti dei metodi di lavorazione regolamentati, derivanti da una precisa tradizione gastronomica.
Questa pasta presenta perciò delle caratteristiche particolari, capaci di renderla unica sia nella forma che nel gusto. La prima cosa che salta all’occhio è sicuramente lo spessore del maccheroncino che, sottilissimo, deve essere compreso tra gli 0,3 e i 0,7 mm. Allo stesso modo la larghezza, tra gli 0,8 e gli 1,2 mm, è decisamente ridotta, mentre la lunghezza può andare da un minimo di 35 ad un massimo di 60 cm.
La sua sottigliezza è legata a due altre componenti fondamentali: il lungo periodo di conservazione e la lenta fase di essiccazione. La pasta tagliata grossolanamente infatti, una volta essiccata, tende a curvarsi e, di conseguenza, a frammentarsi in varie parti; da qui la decisione di tagliare l’impasto in fili molto fini ma più resistenti.

Il colore giallo intenso dei Maccheroncini di Campofilone è dovuto all’alta percentuale di uova utilizzate (prese da galline rigorosamente allevate a terra e secondo una dieta specifica), tra le sette e le dieci per un chilo di impasto, un numero ben superiore rispetto ad altri tipi di pasta. A causa di questa elevatissima quantità di uova l’impasto, per cui si utilizzano delle precise farine di grano tenero o semole di grano duro, non prevede l’aggiunta di acqua.
Non è difficile capire che stiamo quindi parlando di un prodotto molto sostanzioso, tanto che da 250 grammi di impasto si ricavano circa quattro porzioni.
Una storia popolare
Buona parte delle caratteristiche sopra illustrate derivano da determinati bisogni ricorrenti nel mondo contadino di qualche secolo fa, dal quale nacque il metodo di lavorazione dei Maccheroncini di Campofilone. Mai come in questo caso si può far riscorso al detto secondo cui è importante “far di necessità virtù”.
La nostra pasta, già in epoca medievale, cominciò ad essere prodotta dalle massaie di Campofilone per far fronte a sprechi che andavano in ogni modo evitati. L’impellenza principale era quella trasformare la gran quantità di uova prodotte dalle galline in un alimento dalla lunga conservazione, e nulla come una pasta essiccata poteva garantire un tale prospettiva. Per questo motivo i Maccheroncini sono così sottili e ricchi di uova.
Un lavoro dunque necessario e ricorrente, tanto che, stando ad alcuni racconti, si dice che le strade del borgo fossero costantemente invase dalle fragranze sprigionate dalla lavorazione e dall’essicazione di questo prodotto.

Sembra che già a partire dal ‘400 la corrispondenza dell’Abbazia di Campofilone riporti la piacevole consumazione di questa tipologia di pasta, citata anche un secolo più tardi tra i documenti del Concilio di Trento e poi nel corso del tempo all’interno di ricettari di cucine nobiliari.
Come gustarli nel migliore dei modi
Il Maccheroncino è una pasta versatile, che si sposa bene con molti condimenti. Inoltre, essendo lunga e sottile, riesce a raccogliere bene ogni tipo di sugo, permettendo quindi preparazioni di ogni genere.
A Campofilone e dintorni rappresenta il piatto della domenica e della festa, ed è rigorosamente accompagnato da un buon ragù di carne marchigiano, magari da servire con un bicchiere di Rosso Piceno del territorio (ne abbiamo parlato qui).

La vicinanza col mare però ha dato vita a notevoli varianti a base di pesce, da non perdere se vi trovate nei pressi della costa.
Non mancano però anche prodotti tipici dell’entroterra, come funghi e tartufi, altre eccellenze della nostra regione che creano un connubio perfetto con i Maccheroncini di Campofilone.
Insomma, lo avrete capito, questa squisita tipologia di pasta può essere esaltata in tante maniere, sta a voi scegliere quella che più si addice al vostro palato.
Un consiglio da darvi però è quello di partecipare alla sagra in onore del Maccheroncino, che ogni anno, dal 1964, i primi giorni di agosto anima il borgo di Campofilone. Qui potrete assaggiare, senza possibilità di errore, la preparazione unica e originale che da secoli occupa le tavole marchigiane.