
Le Marche come meta ideale per l’estate 2020: è piu’ di un sogno
Come si prevede la stagione turistica nelle Marche in tempo di Covid-19: interviste al Consigliere Regionale Boris Rapa e all’Assessore Michele Polenta.
Uno dei temi più scottanti in questo momento, è la possibilità di dare una speranza a quanti confidano in una stagione turistica estiva nelle Marche. Nonostante l’attuale lockdown, dovuto alla pandemia, ci sono buone probabilità che la tanto agognata “fase 3”, ossia “assenza di emergenza”, coincida proprio con l’estate. Le Marche potrebbero rappresentare una meta ideale per l’estate 2020!
Certamente tra i sogni e le fantasie delle persone in isolamento c’è più che mai il desiderio di ritornare in luoghi di vacanza. Le Marche, con le sue spiagge, i suoi parchi, i suoi borghi medievali incantati, le sue colline e le sue montagne, è per tanti vacanzieri il contesto reale di questo sogno. In questo momento le Marche stanno viaggiando su statistiche legate alla presenza del virus piuttosto incoraggianti: il numero dei contagiati giornalieri è in diminuzione (40-50 unità), nonostante il gran numero di tamponi effettuati (1000-1200 unità). Per la Regione Marche si è ipotizzato in metà maggio il periodo in cui si arriverà al momento “contagi 0”! Albergatori, ristoratori, e tutta quella categoria che è dedita al turismo, sta vivendo col fiato sospeso: un forte bisogno di ricominciare a lavorare che si scontra con l’ansiosa attesa di nuove direttive praticabili che permettano di avviare la stagione.
Per mettere in luce idee e tendenze, che possano caratterizzare il paradigma di questa speciale estate, ci siamo rivolti a due note figure del panorama politico marchigiano. Il Consigliere Regionale Boris Rapa e l’Assessore all’Ambiente di Ancona Michele Polenta, entrambi da anni impegnati sul fronte del sottore turistico delle Marche, che ci hanno concesso un’intervista rilasciando il loro punto di vista sulla questione.
Iniziamo con il contributo del fanese Boris Rapa, attuale Consigliere Regionale.
Che cosa prevede per la stagione turistica estiva delle Marche ?
“La situazione è molto complessa, ma è chiaro che la prima misura economica urgente è il superamento dell’emergenza sanitaria. Bisogna essere ottimisti, ma al contempo molto realisti, sarà una stagione difficile, al limite della sostenibilità economica per le imprese ed è necessario mettere in campo da subito misure specifiche per farci trovare pronti nel momento in cui ci saranno le condizioni per cominciare. La crisi post Covid-19 impone di adottare nuove regole e un nuovo modello economico turistico. Occorre capire ed interpretare in anticipo le nuove tendenze e condivido ciò che sostiene l’economista francese Jacques Attali e cioè che a vincere la nuova sfida saranno i comparti ontologicamente più empatici e il viaggiatore post-Covid 19 sarà perfetto per le micro e piccole destinazioni, dove gli stili di vita sono ancora autentici, caratteristiche tipiche della regione Marche. La nuova frontiera del turismo post-pandemia saranno le destinazioni dell’undertourism, le piccole destinazioni. Abbiamo imprenditori preparati per le nuove sfide e sono sicuro che torneremo migliori di prima.”
Come potrebbe essere gestito un hotel quest’estate ?
“Le relazioni umane, il contatto, gli abbracci, l’accoglienza sono sempre stati il punto di forza dei nostri imprenditori turistici e continueranno ad esserlo, solo un po’ più distaccati. Il post-Covid-19 ci impone distanze, ampi spazi e questo dovrà essere il modello da seguire, cercando sempre di coltivare quelle relazioni umane che abbiamo nel nostro DNA. Dovremmo offrire servizi “personalizzati”, garantire una sicurezza assoluta e spazi decisamente più ampi. Nelle strutture ricettive, per esempio, nei servizi di colazione e pasti, occorrerà necessariamente eliminare i buffet e tornare al servizio ai tavoli, favorire il godimento degli spazi all’aria aperta reinventandosi nuove modalità di servizi. Sarà necessario ridisegnare gli spazi comuni per evitare assembramenti, potenziare i servizi in camera e le attività singole.”
Ha una proposta particolare?
“Servono offerte personalizzate, dovremmo disegnare una abito su misura per ogni ospite, diventare dei “sarti” della vacanza, quello che andremo a perdere nella socializzazione all’interno delle strutture dovrà essere recuperato con offerte e servizi unici che viziano ogni singolo ospite.”
Sembra pertanto necessario momentaneamente il sacrificio da parte di tutta la classe degli operatori turistici nell’adattarsi al cambiamento, pur rimanendo professionali e promotori dell’accoglienza. Spicca anche la visione delle Marche, come destinazione ideale post-Covid-19, per via delle sue molteplici realtà “poco affollate”.
Vediamo ora l’opinione dell’anconetano Michele Polenta, che ha particolarmente a cuore la Riviera del Conero. Con grande entusiasmo esordisce:
“Ancona, le Marche la mia Regione, un luogo incantevole, salito alla ribalta del turismo mondiale negli ultimi anni, per tutto quello che può offrire a chi intende visitarla: natura, mare, arte, cultura e enogastronomia. Fattori esaltati anche dalle più autorevoli riviste mondiali del turismo, come la Lonely Planet, che annovera la Regione Marche al secondo posto al mondo tra le destinazioni da visitare nel 2020. All’epoca, però, la pandemia non c’era! Quindi non sarà più possibile nel 2020 venire nelle Marche? No, al contrario! La nostra Regione si presta ad essere visitata proprio in questo difficilissimo momento di crisi sanitaria a livello mondiale, che ha avuto inevitabili ricadute socio economiche su tutta la popolazione del Pianeta. Il nostro territorio è particolarmente gradito a chi predilige un turismo slow, fatto già per sua natura da un distanziamento sociale, di momenti di pausa, di contemplazioni, di spazi ampi, di panorami mozzafiato, di sostenibilità ambientale, culturale ed economica, da apprezzare in piccole dosi per più tempo. Abbiamo la fortuna di avere luoghi speciali da visitare su tutto il nostro territorio, dalla costa, alla dorsale appenninica, passando attraverso una zona collinare di notevole bellezza paesaggistica, dove a fare da padroni sono i molteplici borghi arroccati su piccoli promontori. La morfologia della costa, soprattutto nei comuni di Ancona, Sirolo e Numana, si differenzia dalla classica costa bassa sabbiosa, che caratterizza il versante adriatico. Questo è dovuto dalla presenza del promontorio del Monte Conero, un parco regionale protetto che si sviluppa su una superficie di 6000 ettari, con la sua parte più alta di 600 metri a picco sul mare, dalla quale è possibile ammirare panorami di rara bellezza, sulla splendida Baia di Portonovo. Nella zona del Parco del Conero i turisti sono invogliati a venire, in quanto sanno che è un luogo dove la sostenibilità è massima, dove la prerogativa, anche non nel periodo del Coronavirus, è quella di una vita a contatto con la natura, che offre centinaia di ettari coltivati ad agricoltura biologica. Sono qui presenti tante strutture ricettive, come piccoli agriturismi, mai affollati, dove si può gustare una cucina casereccia, caratterizzata da prodotti tipici di alta qualità e a prezzi contenuti. In questa zona è possibile fare passeggiate su innumerevoli sentieri in mezzo alla natura, anche attraverso gite a cavallo, a contatto della fauna selvatica, ascoltando il cinguettio degli uccelli. Inoltre, ci si può fermare per fare osservazioni naturalistiche e birdwatching. Lo sviluppo di questa tipologia di turismo consapevole e con prerogative di benessere per il corpo e per la mente, ha portato la Regione Marche ad investire e promuovere il cicloturismo, altra modalità che si sposa bene con il distanziamento sociale post- pandemia. Questa attività, sempre più praticata dai turisti, ha a disposizione una serie di infrastrutture ciclabili, capaci sia di far visitare localmente l’area protetta del Parco del Conero, sia di dare la possibilità di visitare la stessa Regione, attraverso percorsi che collegano la costa alle aree più interne. Durante questo periodo così delicato che stiamo attraversando, in cui siamo tutti colpiti da questo male oscuro che ha compromesso il normale modo di vivere le nostre passioni, dobbiamo cercare di essere positivi e, soprattutto, consapevoli di dare maggiore attenzione alla natura che ci circonda. Questa, non dovrà mai più essere sfruttata, ma vissuta con rispetto, per poterla apprezzare in tutto il suo splendore, anche durante una meritata vacanza a seguito di questo periodo di lockdown. Tutto questo è possibile nella nostra regione, dove troverete un giusto equilibrio a contatto con la natura.”
Molto interessante la leva sul cicloturismo, ottimo escamotage per un più facile distanziamento sociale. E comunque, in evidenza gli ampi spazi che i Parchi nelle Marche offrono, sfavorendo situazione di assembramento.
Entrambi gli intervistati sembrano far capire che le Marche potranno adattarsi bene a questa estate post Covid-19, complici soprattutto le caratteristiche intrinseche del territorio e la malleabilità della professionalità degli operatori turistici.