
Moretta fanese
Se siete amanti del caffè e dei liquori e vi capita di passare per Fano o nelle vicinanze, non dovete assolutamente perdere l’occasione di provare la Moretta fanese, una preparazione ormai secolare che fa parte della tradizione cittadina.
Si tratta di caffè unito a tre differenti alcolici, nello specifico anice, rum e brandy (o cognac), anche se negli anni si sviluppate diverse varianti.
Per la preparazione è necessario scaldare i tre liquori assieme a zucchero e scorza di limone, e poi aggiungere delicatamente il caffè espresso, il tutto rigorosamente in bicchiere di vetro.

Nulla di troppo complesso quindi, ma il consiglio è comunque quello di provare la moretta presso uno dei tanti bar e locali della città, magari come digestivo dopo una ricca mangiata.
La sua origine, come spesso accade per queste specialità tipiche, si perde nel racconto. La tradizione vuole la moretta legata ai pescatori fanesi, che, per rinvigorirsi e farsi forza durane le fredde e provanti uscite in mare, avrebbero inventato la ricetta – o almeno la sua progenitrice – unendo il caffè ai fondi dei liquori a disposizione nelle varie imbarcazioni. Difficile dire se questa sia solamente una leggenda o se ci sia effettivamente un fondo di verità, ma sappiamo che la moretta compare già in alcune testimonianze di inizio Novecento.
Il suo nome dovrebbe invece derivare dalle etichette dei rum cubani utilizzati per la preparazione, spesso raffiguranti donne del posto dalla carnagione scura, in dialetto fanese chiamate al tempo murete.
La Moretta fanese ha ricevuto nel 2006 il riconoscimento AIBES, Associazione Italiana Barman e Sostenitori, e dal 2011 fa parte dei prodotti agroalimentari tradizionali delle Marche.