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comune-di-ancona
Andiamo alla scoperta del nostro stupendo capoluogo di Regione e lo facciamo da un punto di vista linguistico e non solo.

Come sapete, Ancona è una delle tappe obbligatorie per chi pensa di fare un bel giro nelle nostre Marche. Oltre ad esserne il Capoluogo di Regione è fondamentale per i suoi bellissimi monumenti e le spiagge. Un luogo dove perdersi e passeggiare, dove gustarne i prodotti locali e dove conoscere la storia. Infatti, come molte altre città marchigiane, Ancona, è stato uno dei luoghi crocevia di molti eventi importanti. Il suo passato riecheggia attraverso l’eredità che c’è arrivata fino ai nostri giorni: il Duomo, l’Arco di Traiano, il Passetto, la Mole Vanvitelliana e molto altro.

Anche il suo nome ci racconta molto di questo passato. lo stesso nome di Ancona deriva dal greco antico Ἀγκών ovvero Ankón. Gli abitanti erano chiamati ἀγκωνίτες (anconìtes) e ciò perché venne fondata dai greci provenienti da Siracusa. Prima di loro vi era un cosiddetto emporio greco-piceno e il suo toponimo dovrebbe risalire proprio a quel tempo. Ankón (Ἀγκών) rimanda al significato di “gomito” ovvero il luogo dove veniva praticato il culto di Diomede. Venerato come benefattore, Diomede, secondo il mito, era l’eroe della giustizia figlio di Tideo e di Deipile fu uno degli eroi achei nella guerra degli Epigoni e in quella di Troia.

Quindi il significato è greco, come d’altronde, per la paola Conero – κόμαρος (kòmaros) – che significa “corbezzolo” letteralmente il Conero è il Monte dei corbezzoli. Il corbezzolo è un albero presente nei boschi del Conero e che produce dei frutti rossi molto importanti per la venerazione del culto di Dionisio.

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