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A cura di Giuliana Poli.

Riviera del Conero: Sirolo tra misticismo e mistero. Nuovo ritrovamento di un guerriero sacerdote del VI sec a. C. ll Parco del Conero è una Terra mistica. L’omonimo Monte,Portonovo, Sirolo, Numana, Loreto sono straordinari luoghi dove convivono la montagna, il bosco sacro e il mare. E’ un un piccolo microcosmo ricco di straordinaria flora e fauna. Oltre alla bellezza, visibile alla moltitudine, si rimane colpiti dalla vis, dalla fluenza dell’energia che come un cuore primordiale pulsa in questi luoghi, ove la forza emanata dal magnetismo terrestre s’incontra con vibrazioni eteree. Luogo di passaggio tra la terra e il cielo, qui c’è la Madre primordiale che sceglie e mette alla prova chi ama. Lei comunica e vuole essere riconosciuta parlandoti attraverso le pietre che sono “le ossa dell’antica madre” che hanno memoria e si animano.

Al centro del Monte Conero incastonata come una perla, Sirolo è da considerare uno dei borghi marini archeologici più importanti di Italia. Sono stati scoperti nel tempo ritrovamenti di circa duemila tombe ma soprattutto una sepoltura femminile nella necropoli detta dei Pini. La tomba regale importantissima risalente alla fine del VI secolo a.C.. ora è esposta presso il Museo di Numana. Ancora avvolta dal mistero, la Regina rappresenta uno degli esempi di auctoritas italica di regalità sacerdotale e politica legata ad antichi culti femminili. Da pochi giorni un’altra scoperta straordinaria. E’ stato ritrovato un guerriero sempre del VI sec. A.C. Gli scavi, hanno permesso di portare alla luce oltre al corpo, anche gli arredi: l’elmo, la lancia, la spada lunga, il pugnale (con il suo fodero) e l’ascia, oltre ad un ricco corredo ceramico e bronzeo e le caratteristiche fibule (in bronzo, ambra e osso) collocate sul petto che nell’insieme rappresentano un prezioso materiale di studio. La presenza di almeno due spiedi e di alcuni altri strumenti in ferro (creagra ed alari) per la cottura delle carni, sono importanti riferimenti per la pratica del banchetto.

Il reperto particolare che indica lo status di prestigio militare e sacerdotale del guerriero è il diphros, uno sgabello pieghevole portatile di grande importanza. Interessante sarà verificare e studiare tutti i pezzi ritrovati e soprattutto il collegamento gerarchico tra la tomba femminile ed il guerriero. La Regina ritrovata poco distante aveva tra i suoi tesori il tripode, ovvero l’immagine del fuoco nella sua manifestazione ed incarnazione in terra della volontà divina, come caratteristica della regina sacra. Il guerriero da quel che afferma il direttore agli scavi Stefano Finocchi ha un diphros, il piedistallo, simbolo di funzione universale e di delega divina ad amministrare, ed essendo sgabello e non trono, rappresenta una prima forma di differenziazione umana nell’asse cosmico che sale di un piolo come in una scala. Gli studi archeologici del materiale rinvenuto nelle tombe saranno un’occasione per rinnovare le conoscenze sulla tradizione del borgo di Sirolo e per tutta l’area della Riviera del Conero.

*Giuliana Poli è giornalista scrittrice di antropologia culturale esperta in iconografia ed iconologia nello studio delle opere d’arte.

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