
Salame di Fabriano
Quello che è conosciuto come Salame di Fabriano è uno dei prodotti più pregiati della norcineria marchigiana.
La sua zona di produzione si concentra per lo più attorno al Comune di Fabriano, ma interessa territori che toccano, oltre alla provincia di Ancona, quelle di Macerata e di Pesaro-Urbino. Ormai da diversi anni Presidio Slow Food, per la lavorazione del Salame di Fabriano è seguita una precisa disciplinare che regola le tecniche di produzione e garantisce l’alta qualità della materia prima, che deve sempre essere di prima scelta e proveniente da un preciso territorio. Questa eccellenza gastronomica delle Marche è inoltre protetta e valorizzata dal Consorzio per la tutela e la produzione del Salame di Fabriano.

La tradizione di questo prodotto affonda in radici molto antiche e, come spesso accade, la storia si fonde al racconto. Il salame sembra già comparire come specialità fabrianese in alcune fonti letterarie della seconda metà dell’Ottocento, dove viene paragonato alla mortadella di Bologna o allo zampone di Modena. Celebre è però una lettera di Garibaldi invita in data 1881 all’amico fabrianese Benigno Bronzetti, ringraziato calorosamente per i “tanto buoni salami ricevuti”.
Il Salame di Fabriano è solitamente mangiato in purezza o in accompagnamento ad una fetta di pane per il più classico dei “pane e salame”. Non mancano però ricette della tradizione regionale che lo vedono protagonista.