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Entriamo a gamba tesa nel dibattito dell’Accademia della Crusca proponendovi la nostra interpretazione.

L’Accademia della Crusca, ovvero una delle istituzioni italiane che raccoglie esperti e studiosi di linguistica e filologia della nostra lingua, si è recentemente espressa su alcune particolari forme linguistiche che sono utilizzate nel parlato (soprattutto in alcuni dialetti del sud) ma che non sarebbero corrette grammaticalmente. L’osservazione di uno degli esperti rifletteva sulla possibilità di costruire il “verbo sedere con l’oggetto diretto di persona: siedi il bambino, siedilo lì”. Il quesito posto da molti utenti ha avuto una risposta che ha scatenato un feroce dibattito all’interno del mondo intellettuale che ha avuto come slogan principale la frase “ESCI IL CANE“.

Secondo l’Accademia infatti l’utilizzo transitivo del verbo sedere sarebbe “una costruzione nata, probabilmente, dall’assorbimento nel verbo semplice del composto causativo fare + sedere, una procedura sintetica che riguarda da tempo anche altri verbi di moto come salire e scendere ma anche uscire e persino, al sud, entrare, che in molti italiani regionali (non solo meridionali) ammettono, specie all’imperativo, il complemento oggetto (sali/scendi il bambino dalla nonna, esci il cane)”.

Nella sua riflessione, l’esperto Vittorio Coletti afferma che è la costruzione transitiva di sedere è lecita in quanto accolta nell’uso anche se “non ha paralleli in costrutti consolidati con l’oggetto interno come li hanno salire o scendere”. Non vedendo il motivo di proibirla, l’autore dell’Accademia, definisce problematica anche una sua definizione “transitiva” perché “la prova di volgere il verbo al passivo (accertata invece ormai per salire, specie nel linguaggio alpinistico col valore di scalare: la cima è stata salita da…) non sembra per ora reggere (la mamma ha seduto il bambino sul seggiolino ma *il bambino è stato seduto sul seggiolino dalla mamma) come del resto non regge per altri verbi in costruzione transitiva non passivabile (per es. si può dire ho dormito un lungo sonno ma non *un lungo sonno è stato dormito da me)“.

E’ un processo attraverso il quale sono passate altre lingue, come per esempio il francese e l’inglese, e dove forse passeremo anche noi tra duecento anni. Ma la domanda è: si può dire “entra le Marche”? Non sappiamo sciogliervi il dubbio linguistico ma siamo sicuri della risposta. Sì, fate entrare le Marche nella vostra lista degli itinerari da visitare in questo 2019.

QUI trovate l’articolo dell’Accademia della Crusca che ha acceso il dibattito.

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