
Teatro Pagani
Questo teatro storico, inaugurato nel 1875, è una piccola perla custodita all’interno del Comune di Monterubbiano. Costruito sulla struttura di un precedente palazzo cinquecentesco – conosciuto come “Il Palazzaccio” – appartenuto alla famiglia Pagani, il teatro è dedicato ad uno dei suoi discendenti, il pittore Vincenzo Pagani (1490 circa – 1568), tra i più importanti esponenti dell’arte monterubbianese.
I lavori per l’edificio, costruito seguendo il progetto di Francesco Ridolfi di Ancona, furono diretti da un’altra importante personalità di Monterubbiano, l’architetto Luca Galli, molto attivo all’interno del territorio comunale.
Situato nel cuore del centro storico, all’interno dell’omonima via Pagani, il teatro presenta una bella ed elegante facciata in laterizio che ricalca gli stilemi dell’architettura neoclassica, lungo la quale si aprono tre porte ad arco sormontate da altrettante finestre al piano superiore.

Gli interni (descritti sotto nel dettaglio) presentano i tratti di un’estetica tipicamente ottocentesca, con una ricchezza di decorazioni che conferiscono al teatro una raffinatezza degna delle opere del Pagani pittore.
L’edificio è completamente visitabile, ma è necessario rivolgersi precedentemente all’Ufficio Turistico Comunale.
Gli interni
Le dimensioni del Teatro Pagani non sono molto ampie. La pianta a ferro di cavallo, tipica dei teatri dell’epoca, ospita 231 posti, suddivisi tra platea e palchi (45 in tutto), con quest’ultimi che si sviluppano su tre ordini decorati.
Gli eleganti dipinti sulla volta, affidati alle mani di Gregorio Marannelli di Sant’Elpidio a Mare, rappresentano alcune celebri personalità italiane ed elementi cari all’arte teatrale. Ecco allora che si incontrano quattro tondi che raffigurano Carlo Goldoni, Vittorio Alfieri, Ludovico Ariosto e Dante Alighieri; una pittura policroma dedicata alle figure di Raffaello Sanzio e Vittorio Pagani; e un grande tondo centrale dove sono raffigurate tre Muse: Erato “colei che provoca desiderio” (musa del canto corale e della poesia amorosa, rappresentata con la classica lira), Melpomene “colei che canta” (musa della tragedia, con la sua maschera) e Calliope “ colei che ha una bella voce” (musa della poesia epica e dell’elegia, con stilo e papiro)

Merita una menzione anche il sipario storico del 1881, realizzato dallo scenografo e pittore romano Alessandro Bazzani – detto Il Bazzanone – che rappresenta Vincenzo Pagani nell’atto del dipingere.