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Questa è la ricetta di un dolce speciale, il frustingo, marchigiano che dovete assolutamente assaggiare durante il Natale.

Il frustingo è il tipico dolce marchigiano che si mangia soprattutto a Natale. La storia dice che addirittura il frustingo sia uno dei dolci più antichi del Natale, e che la sua ricetta risalga a più di duemila anni fa. A base di frutta secca e fichi è tipica delle zone fermane, ascolane e nel maceratese. La ricetta, modificata nel tempo chiaramente, è rimasta fedele agli ingredienti delle ricette che hanno conosciuto i piceni e gli antichi etruschi.

Proprio perché è una ricetta antichissima, prende il nome dal linguaggio popolare, deriva da frusto (piccolo pezzo). Come dice la nostra esperta di cucina oggi, La tarte maison, sicuramente Plinio ci parla di “qualcosa di simile a base di cereali, miele e frutta secca chiamato panis picentinus”.

Quasi tutte le nonne marchigiane sanno fare il suo Frustingo e immaginiamo che le tavole natalizie saranno piene di questa bontà!

Di seguito la ricetta de La tarte maison

Frustingo

  • 125 g di pane grattugiato
  • 125 g di farina integrale
  • 250 g di fichi secchi
  • 100 g di cioccolato fondente
  • 100 g di mandorle
  • 100 g di noci
  • 50 g di canditi di arancia e cedro
  • 100 g di uvetta sultanina
  • 1 cucchiaio di miele
  • 1 cucchiaio di zucchero semolato
  • 1 cucchiaio di pinoli
  • 1 cucchiaio di cacao amaro
  • 1/2 bicchiere di olio extra vergine d’oliva
  • 1/2 bicchiere di mosto cotto
  • 1/2 bicchiere di caffè
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 1 bicchierino di rum

Dosi per 2 tortiere da 20 cm di diametro. Mettere a bagno i fichi per 2 ore in acqua tiepida, coprendoli a filo. Trascorso il tempo di riposo aggiungere il vino all’acqua di ammollo e mettere sul fuoco. Fare bollire tutto per una ventina di minuti dopodiché lasciare raffreddare e riposare per 12 ore.

Nel frattempo tostare le mandorle e mettere a bagno l’uvetta per reidratarla. Tritare il cioccolato, le noci, i canditi e le mandorle tostate (tenere da parte qualche mandorla, noce e pinoli). Trascorso il tempo di riposo scolare i fichi e tritarli, tenendo il liquido da parte. In una ciotola unire gli ingredienti tritati, il liquido di ammollo dei fichi, il miele, lo zucchero, scolare l’uvetta e aggiungerla al composto insieme all’olio, al mosto, al caffè e al rum. Mescolare e aggiungere alla fine la farina, il cacao setacciato e il pane grattugiato. L’impasto dovrà risultare morbido, se troppo asciutto unire un po’ di caffè e di mosto cotto. Ungere con dell’olio le tortiere per la cottura, spolverarle con del pane grattato e versare il composto livellandolo con un cucchiaio, decorare la superficie con un po’ di frutta secca tenuta da parte e infornare a 180° per 1 ora. Sfornare  e lasciare raffreddare completamente. E’ ancora più buono dopo un giorno di riposo.

NB: in altre ricette, lette sul web e in alcuni libri di cucina regionale,vengono aggiunte anche le spezie, soprattutto cannella e chiodi di garofano. Un’altra differenza è l’uso del visner (vino liquoroso a base di visciole) o di liquore all’anice (Mistrà?) al posto del rum, probabilmente entrambi più filologici del liquore  sudamericano.

 

Un doveroso grazie al blog La tarte maison

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